Aggiornamento sull’Italia: Giorgia Meloni: Moderazione di default
Nonostante le preoccupazioni iniziali, l’Italia ha goduto di una relativa stabilità istituzionale dopo la nomina del Primo Ministro Giorgia Meloni a capo di un governo di coalizione di destra a seguito delle elezioni politiche dell’autunno 2022.
La maggior parte dei suoi sforzi si è concentrata sul rafforzamento della credibilità internazionale dell’Italia, sia dal punto di vista geopolitico, come il sostegno incondizionato all’Ucraina, sia dal punto di vista economico, con un forte allineamento economico alle aspettative della Commissione Europea.
La sua recente decisione di votare contro Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea, tuttavia, solleva interrogativi per i prossimi mesi, quando la fragile posizione fiscale dell’Italia sarà sempre più sotto esame da parte di Bruxelles e dei mercati dei capitali.
Mettere a tacere i critici e avere successo Mario Draghi: moderazione e compromesso come metodo per creare longevità e trovare spazio di manovra.
Giorgia Meloni succede a Mario Draghi (13 febbraio 2021-22 ottobre 2022), alla guida di un governo tecnico basato su una coalizione eterogenea che riunisce un ampio spettro del panorama politico italiano: Partito Democratico (PD), Italia Viva, Forza Italia (FI), Lega Nord e Movimento 5 Stelle (M5S).
Apprezzato da altri leader europei per la sua serietà, moderazione ed esperienza, Mario Draghi ha promosso con successo l’Italia come destinataria di fondi europei, ha organizzato le conseguenze della risposta ai vaccini ed è stato l’architetto della riorganizzazione delle catene di valore dell’energia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Giorgia Meloni ha abbandonato alcune delle sue proposte storiche più estreme, tra cui l’uscita dall’Unione Europea, concentrandosi invece sul perseguimento di tre obiettivi:
- Per posizionarsi come l’unico leader credibile della destra italiana in grado di continuare l’eredità di Silvio Berlusconi.
- Per salvaguardare l’ottenimento dei fondi europei nell’ambito del piano di rilancio dell’UE Next Generation (191,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2026), che era stato messo sotto esame dalla Commissione europea e da alcuni Stati membri in quanto l’Italia stava andando verso l’estrema destra.
- Per liberare spazio di manovra diplomatico nella lotta all’immigrazione clandestina, che è stato uno dei temi principali della politica estera dell’Italia negli ultimi mesi, sia con l’annuncio del Piano Mattei per l’Africa che con la scelta della regione Puglia per ospitare il vertice italiano del G7.
La strategia di concentrarsi su questi tre obiettivi sembra aver dato i suoi frutti: Giorgia Meloni è stata corteggiata persino dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che in precedenza l’aveva criticata per scoraggiare la sua elezione in Italia, ma aveva cercato il sostegno della Meloni per la sua stessa rielezione.
Un equilibrio favorevole per la destra italiana, dominata da Fratelli d’Italia, ma fragile e soggetto alle pressioni della sinistra.
Il centrodestra ha vinto le elezioni politiche del settembre 2022 con un ampio margine, ovvero con il 43,8% dei voti per la Camera dei Deputati e il 44% per il Senato per la coalizione guidata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni con Forza Italia del defunto Silvio Berlusconi e la Lega Nord di Matteo Salvini.
Questa coalizione tripartita è dominata dal partito post-fascista di Giorgia Meloni, che assume la presidenza del consiglio, ma ha anche una rappresentanza paritaria all’interno del governo.
Antonio Tajani, il nuovo leader di Forza Italia, e Matteo Salvini sono diventati rispettivamente vicepresidente del Consiglio per gli affari esteri e per le infrastrutture.
Le elezioni del Parlamento europeo dell’8 giugno 2024 hanno confermato il dominio di Fratelli d’Italia, che si è piazzato al primo posto con il 28,8% dei voti – leggermente superiore al 26% delle elezioni legislative del 2022 – e 24 seggi da europarlamentare.
Il Partito Democratico di centrosinistra (24,1%, 21 seggi – in crescita rispetto al 19% delle elezioni generali) si è piazzato al secondo posto, con una notevole rimonta, mentre i partiti della coalizione di destra, Forza Italia (9,6%) e la Lega Nord (9%), hanno ottenuto una pessima performance, subito dopo il Movimento Cinque Stelle (10%), con appena 8 seggi ciascuno.
I risultati delle elezioni europee non devono comunque essere interpretati in modo eccessivo, poiché spesso sono caratterizzati da una minore affluenza alle urne e favoriscono i partiti che si impegnano nelle questioni europee.
Questo risultato elettorale è comunque un segnale di allarme per la coalizione di destra, mentre la sinistra italiana si sente rassicurata dalla sua performance, così come dalla vittoria dei laburisti nel Regno Unito e dal buon risultato del Nuovo Fronte Popolare alle ultime elezioni legislative francesi, ed è stata galvanizzata dalla performance del centrosinistra italiano alle ultime elezioni europee e a diverse elezioni comunali.
Dopo molti mesi di corteggiamento tra il PPE e la von der Leyen, la Meloni ha optato per il pollice verso.
Questa mossa segnerà il destino dell’Italia nei prossimi mesi? Non è chiaro se la decisione della Meloni di votare contro la von der Leyen provocherà un rapido deterioramento delle relazioni tra Roma e Bruxelles e se questo metterà a dura prova i conti pubblici italiani.
Di sicuro, questa decisione pone fine a lunghi mesi di speculazioni sulla possibilità che la Meloni si sposti verso il centro e diventi parte del gruppo centrale di PPE-S&D-Rinnovamento.
Ma serve anche a ricordare che la Meloni non vuole essere vista come una centrista, ma come un operatore politico di destra e che, quando è costretta a fare una scelta, rimane fedele alla vecchia guardia del suo partito.
Marc Reverdin, CEO, mr@reverdin.eu
Francesco Galietti CEO di Policy Sonar, galietti@policysonar.com
Se desideri discutere ulteriormente della situazione politica interna e capire quale impatto avrà sul clima imprenditoriale e sul quadro macroeconomico, oltre che sulla politica europea e internazionale, non esitare a contattarci.
Aiutiamo i nostri clienti a navigare nelle dinamiche politiche e finanziarie, da quelle regionali a quelle globali.