IMEEC: una grande ambizione sospesa sull’allentamento delle tensioni in Medio Oriente
Date 01/10/2024
Oggetto: IMEEC: un’immensa ambizione appesa all’allentamento delle tensioni in Medio Oriente
Il progetto IMEEC (India-Middle East-Europe Economic Corridor), presentato al vertice del G20 nel settembre 2023, mira a creare un corridoio strategico infrastrutturale di 4.800 km che colleghi l’India, il Medio Oriente e l’Europa, integrando ferrovie, rotte marittime, oleodotti e cavi ad alta velocità. Tuttavia, il progetto è stato rallentato dal peggioramento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e la guerra a Gaza, la cui fine è una conditio sine qua non per la fattibilità del progetto. |
Un progetto geoeconomico per controbilanciare le Nuove vie della seta cinesi
- Annunciato il 10 settembre 2023 in occasione del vertice del G20 a Nuova Delhi, il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (IMEEC) è un’iniziativa di corridoio infrastrutturale strategico concepita per incrementare gli scambi commerciali tra India, Medio Oriente ed Europa.
- Coinvolgendo nove delle maggiori economie mondiali, che rappresentano quasi la metà del PIL globale, il corridoio mira a consolidare i flussi commerciali sugli assi Nord-Sud e Sud-Sud. Esso comprende un percorso che combina il trasporto marittimo dalla costa indiana agli Emirati Arabi Uniti, seguito da un collegamento ferroviario attraverso l’Arabia Saudita, la Giordania e Israele, prima di raggiungere l’Europa via mare, in particolare, Italia, Francia e Germania.
- Da un punto di vista geostrategico, l’IMEEC sembra essere una risposta occidentale all’iniziativa cinese delle Nuove vie della seta (Belt and Road Initiative, BRI), promossa da Xi Jinping. Al di là della competizione commerciale, questo progetto potrebbe mirare a controbilanciare l’ascesa di un blocco antioccidentale che si sta formando attorno ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), consolidando le alleanze economiche tra l’Occidente e i partner chiave in Medio Oriente e in India.
Un’opportunità per l’Europa di rafforzare le relazioni economiche con il gigante indiano
- Per l’Europa si tratta di un’opportunità per estendere le rotte commerciali esistenti e rivitalizzare il flusso di merci, creando linee ferroviarie e marittime che collegano un maggior numero di partner.
- Questo progetto apre la strada a un’accelerazione della liberalizzazione del commercio con l’India, sfruttando la sua forte crescita economica che dovrebbe intensificare notevolmente gli scambi con l’Unione europea. L’UE, già primo partner commerciale dell’India, con scambi bidirezionali per 136 miliardi di dollari nel 2022-2023, è anche il suo secondo mercato di esportazione, con esportazioni per 61 miliardi di dollari.
- Su scala globale, questo progetto non si limita alla creazione di una rotta commerciale, ma mira a creare una vera e propria rete energetica. Faciliterà il commercio di elettricità ricavate da fonti rinnovabili, sostenendo al contempo i partecipanti nella loro transizione energetica. Un corridoio dedicato all’idrogeno collegherà i porti strategici di Dubai, Gedda e Haifa, rafforzando l’integrazione delle energie rinnovabili nel commercio internazionale.
Un contesto geopolitico teso che minaccia la fattibilità del progetto
- A est dell’Europa, le tensioni in Ucraina spingono il blocco occidentale a rafforzare i legami con i Paesi del Sud, puntando sull’India per ridurre la dipendenza da Pechino. Gli Stati del Golfo, da parte loro, stanno partecipando attivamente al progetto con l’ambizione di posizionarsi come ponte economico strategico tra Europa e Asia.
- Il progetto, ancora in fase di lancio, è stato tuttavia messo in pausa dalla guerra nella striscia di Gaza, compromettendo temporaneamente il ruolo chiave che Haifa dovrebbe svolgere come hub marittimo. Questa situazione ha anche messo in pausa le speranze di normalizzazione diplomatica tra Tel Aviv e Riyadh.
- Inoltre, sebbene per il momento, le relazioni economiche tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti non siano state intaccate, qualsiasi progetto di collegamento tra la Giordania e Israele si scontrerà probabilmente con una forte opposizione da parte dell’opinione pubblica locale.
Sebbene l’ambizione dei suoi promotori permanga, in un contesto di concorrenza geostrategica sempre più intensa, la realizzazione del progetto, che include Giordania e Israele, dipende per il momento dall’allentamento delle tensioni in Medio Oriente. Alla luce dei recenti sviluppi, questa sembra una prospettiva particolarmente lontana. |
Marc Reverdin, Managing Director, mr@reverdin.eu
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