Cosa aspettarsi dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco del 2023

Ogni anno, dal 1963, la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco ospita governi, esperti e aziende che si riuniscono per discutere di questioni di difesa e sicurezza euro-atlantica. Dominata dalla presenza dei paesi della NATO, compresa una forte delegazione statunitense (il presidente Biden nel 2021, il vicepresidente Harris nel 2022), la conferenza funge da termometro dei dibattiti sulla sicurezza europea e aiuta a identificare le tendenze future. È anche un forum in cui i leader esterni all’alleanza vengono a trasmettere messaggi, come ha fatto il presidente russo Vladimir Putin nel 2007 quando ha accusato per la prima volta pubblicamente gli Stati Uniti di sostenere un’irragionevole espansione della NATO a est. La 59esima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco promette di presentare una ricca agenda per gli attori europei della sicurezza e per le aziende interessate al mercato europeo.

Rifocalizzarsi sulla sicurezza europea

Le difficoltà incontrate dalla NATO negli ultimi anni, segnati dalle richieste finanziarie del presidente americano Donald Trump agli europei, dalle osservazioni del presidente Emmanuel Macron sulla “morte cerebrale della NATO”, dal perno strategico dell’alleanza verso l’Asia e dalla questione delle relazioni con la Cina, hanno spinto il CSM a reinventarsi concentrandosi sempre più sugli aspetti di sicurezza delle questioni globali, tra cui il clima, la biodiversità, il digitale, la salute e l’alimentazione.

Tuttavia, la guerra russa contro l’Ucraina ha fatto sì che l’evento si concentrasse nuovamente sulle sue origini: l’ordine di sicurezza in Europa, che ora deve essere completamente reinventato. Ciò richiederà la stesura di nuove regole e la riforma delle istituzioni, ma anche il ripensamento dell’intero strumento di difesa europeo alla luce di minacce nuove o non ancora individuate. In Germania, questo è noto come Zeitenwende (punto di svolta), ovvero il cambio di paradigma storico della politica di difesa tedesca in direzione di una militarizzazione più assertiva.

Questo costringerà anche ad esaminare il modo in cui l’Europa e il mondo intero possono sostenere al meglio l’Ucraina in futuro, anche attraverso disposizioni militari, assistenza economica, ricostruzione delle infrastrutture e aiuti umanitari, e a riflettere in modo significativo su come porre fine al conflitto. L’attuale strategia sembra accettare una guerra senza fine per il prossimo futuro e l’approccio merita di essere riesaminato, dato che il conflitto genera perdite e danni enormi.

6 aree da tenere d’occhio

1. Ucraina

Le armate russe hanno invaso per la prima volta l’Ucraina pochi giorni dopo la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco del 2022. Quest’anno, la guerra sarà ancora una volta al centro di molte conversazioni. Con il ritorno della primavera, la questione della resistenza dei due eserciti contrapposti sarà oggetto di molte speculazioni.

In questo contesto, il sostegno tedesco e francese allo sforzo bellico ucraino continuerà a generare un’intensa copertura mediatica. In netto disaccordo con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, Christoph Heusgen, capo del MSC, sostiene la consegna di jet da combattimento all’Ucraina. Allo stesso modo, il Pentagono sembra essersi avvicinato all’idea della consegna di jet da combattimento dopo aver inviato 31 carri armati Ambrams all’Ucraina il mese scorso.

2. NATO

La capacità della NATO di sostenere la solidarietà dell’alleanza nel lungo periodo e la crescente divisione tra est e ovest saranno probabilmente messe sotto esame. Nonostante l’unità creata dalle circostanze attuali, molti Stati membri orientali che confinano con la Russia hanno sempre più l’impressione che gli Stati occidentali agiscano in modo indeciso. Il futuro dell’alleanza si basa sulla sua agilità, sulla sua capacità di reagire a questo divario e di rispondere alle esigenze dell’ambiente di sicurezza odierno.

Altre discussioni si concentreranno sulla questione dell’allargamento dell’alleanza NATO alla Svezia e alla Finlandia, che in ultima analisi è soggetta all’accordo della Turchia e che probabilmente rimarrà paralizzata fino alle elezioni presidenziali del paese che si terranno nel corso dell’anno. La richiesta di adesione dell’Ucraina alla NATO sarà discussa, ma non si prevede alcuna decisione a breve termine. I membri si concentreranno probabilmente sull’integrazione operativa dell’Ucraina, che potrebbe assumere la forma di un Piano d’Azione per l’Adesione (Membership Action Plan, MAP) al vertice NATO che si terrà a luglio a Vilnius.

Per quanto riguarda il pilastro europeo dell’alleanza NATO, probabilmente ci si concentrerà sul rafforzamento operativo. Nel contesto della guerra in Ucraina, i sostenitori dell’autonomia strategica europea sono stati emarginati, poiché la priorità è che l’intera alleanza formi un blocco contro la Russia.

3. Spesa per la difesa

L’UE, la Francia e la Germania hanno annunciato miliardi di euro di finanziamenti per sostenere e potenziare i propri eserciti in questo nuovo contesto geopolitico, sollevando questioni cruciali per le aziende su come si accederà a questi fondi, quanto sarà destinato alle aziende nazionali, le possibilità per le aziende straniere di ricevere finanziamenti, ecc.

Il concetto di “europeizzazione” della difesa è al centro della nuova legislazione UE, che obbliga le aziende del settore interessate al mercato europeo a dimostrare il proprio impegno in Europa. Un’altra dimensione è il forte allineamento alle priorità ESG, come l’ecologizzazione delle forze armate e il rispetto dei diritti umani. Alcune delle risposte, almeno per quanto riguarda la Germania, potrebbero essere trovate nella tanto attesa prima Strategia di Sicurezza Nazionale tedesca, che potrebbe essere rilasciata durante la conferenza.

4. Cina

La definizione delle relazioni europee con la Cina, sia come blocco che come singole nazioni, sarà uno dei punti principali della conferenza. Il nesso tra crescita economica e sicurezza nazionale rende questa discussione più impegnativa di quanto non lo sia stata in passato, che si tratti di tecnologia, commercio, energia o preparazione alle pandemie.

Le relazioni sino-russe rimarranno sotto i riflettori un anno dopo la loro “partnership senza limiti”, mentre la Cina continua a fornire materiali essenziali alla Russia. L’ex ministro degli Esteri e nuovo membro del Politburo Wang Yi probabilmente parteciperà, mentre la Russia, per la prima volta in molti anni, non ha ricevuto alcun invito ufficiale (la Russia non ha inviato nessuno nel 2022).

5. Energia e clima

L’energia si rivelerà un argomento importante, dato che gli impegni delle nazioni nei confronti delle scelte energetiche verdi continuano ad essere compromessi dalla crisi di sicurezza energetica in corso. Gli europei continueranno a discutere la loro risposta all’Inflation Reduction Act statunitense e i modi per alleggerire le loro rigide regole collettive sui sussidi statali. Si parlerà anche dell’urgenza di rafforzare la resilienza agli impatti climatici, in particolare nelle regioni globali già fortemente colpite dai cambiamenti climatici, come l’Africa e il Sud-Est asiatico.

6. Tecnologia e sicurezza informatica

Probabilmente si porrà l’accento sul rafforzamento della cooperazione attraverso la definizione di standard congiunti in materia di tecnologia e sicurezza informatica e sul costante impegno a favore di un ambiente informativo democratico e affidabile. La normativa europea in materia di tecnologia sarà al centro dell’attenzione, tra cui il Digital Services e il Digital Markets Act, entrambi volti a creare uno spazio digitale più sicuro, a tutelare i diritti fondamentali degli utenti, a identificare e a smantellare i gatekeeper e a livellare le condizioni di gioco per le imprese.