La futura presidenza italiana del G7 dopo il vertice di Hiroshima

dedicato alla prossima presidenza italiana del G7 nel 2024 è stato organizzato a Roma dall’Istituto Affari Internazionali (IAI), uno dei principali think tank italiani sulle questioni internazionali.
Organizzato in collaborazione con Focus 2030, un’organizzazione non governativa impegnata nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’evento è stato dedicato al “Ruolo del G7 nella promozione della cooperazione Nord-Sud”, sulla scia del Vertice di Hiroshima del 20 maggio e a pochi giorni dal Vertice sul Nuovo Patto Finanziario Globale organizzato dalla Francia il 22-23 giugno a Parigi.
In questo contesto, Luca Ferrari, nuovo sherpa del premier italiano al G7/G20 ed ex ambasciatore italiano a Riyadh e Pechino, ha preso la parola per presentare la sua prospettiva, reduce dal vertice di Hiroshima, un vertice che, a suo avviso, ha consacrato il G7 come “torre di controllo per le democrazie”, in un momento in cui la guerra in Ucraina è ancora in corso – e potrebbe purtroppo tornare al centro della scena al prossimo G7 – e in cui il rischio dell’uso di armi nucleari si fa sempre più minaccioso, tanto da indurre i giapponesi a tenere simbolicamente il loro vertice a Hiroshima.
In questa fase, lo Sherpa ha solo abbozzato una serie di temi, senza entrare in ulteriori dettagli. Tuttavia, è possibile fare alcune osservazioni sull’orientamento geografico e tematico evocato dallo Sherpa.
Focus geografico
- Mentre il G7 giapponese era “Asia-centrico”, secondo le parole di Ferrari, il G7 italiano sarà principalmente una presidenza mediterranea, il che ha dettato la scelta di tenere il vertice, probabilmente nel giugno 2024, nella regione Puglia del sud Italia, una terra che è stata storicamente un luogo di passaggio e di comunicazione tra Europa e Africa, ma anche di migrazione, che sarà senza dubbio un tema distintivo di questa presidenza;
- In questo contesto, l’Africa occuperà un posto centrale, in linea con l’idea di rafforzare il dialogo e la solidarietà tra Nord e Sud, che si tratti di questioni climatiche, sicurezza alimentare, sicurezza economica o migrazione. Possiamo aspettarci un gran numero di ospiti esterni dal continente africano, oltre che dal Brasile e dal Sudafrica, che presiederanno successivamente il G20 nel 2024 e nel 2025.
- Dopo il G7 giapponese, l’Indo-Pacifico rimarrà senza dubbio una regione di interesse centrale per la prossima presidenza. L’Italia, sebbene abbia meno familiarità con il tema rispetto a Stati Uniti, Giappone e Francia, è l’unico paese occidentale ad aver aderito al progetto delle Nuove Vie della Seta. Pur avendo aderito a un progetto di jet da combattimento in collaborazione con il Regno Unito e il Giappone, è probabile che usi la sua presidenza del G7 come scusa per ritirarsi e limitare eventuali misure di ritorsione annunciate dalla Cina in caso di ritiro.
Focus tematici
- Migrazione: il G7 italiano ne farà naturalmente una priorità, dato che secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l’Italia rappresenta ancora oltre il 50% della migrazione dall’Africa all’Europa. L’argomento sarà probabilmente affrontato dal punto di vista dello sviluppo nei paesi di origine, oltre che dal problema dell’insicurezza regionale, che favorisce la disoccupazione e le partenze. È probabile che vengano affrontati anche i temi della migrazione interna e del cambiamento climatico;
- Clima: il G7 italiano seguirà direttamente la COP28, che si terrà nel dicembre 2023 negli Emirati Arabi Uniti, durante la quale si prevedono discussioni approfondite sulla solidarietà finanziaria tra Nord e Sud per garantire la transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio, anche a seguito del vertice organizzato dalla Francia nel giugno 2023 per un nuovo patto finanziario tra Nord e Sud, al quale si prevede che l’Italia partecipi;
- Sicurezza alimentare: Il G7 italiano si avvarrà naturalmente della presenza a Roma delle principali organizzazioni agroalimentari multilaterali (FAO, PAM, IFAD) e del lavoro iniziato al Vertice di Hiroshima, che ha adottato la Dichiarazione d’azione di Hiroshima per una sicurezza alimentare globale resiliente. La trasformazione dell’agricoltura, uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra e allo stesso tempo poco resiliente di fronte ai cambiamenti climatici, sembra essere essenziale se vogliamo affrontare la sfida demografica del futuro;
- Sicurezza economica: la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche con la Cina ne hanno fatto un tema centrale delle presidenze del G7 tedesco e giapponese. L’adozione da parte del G7 giapponese del concetto di de-risking nei confronti della Cina (in contrapposizione al più conflittuale de-coupling) è un buon esempio dell’attenzione che si sta prestando alla sicurezza delle catene del valore globali, compresi i semiconduttori e i minerali critici.
Altri temi sono stati toccati più rapidamente da Luca Ferrari, tra cui la salute, l’uguaglianza di genere e l’intelligenza artificiale, mentre la discussione che ne è seguita tra diversi relatori provenienti dal mondo dello sviluppo ha messo in evidenza le questioni della finanza climatica, della riduzione della povertà e della resilienza delle catene globali del valore.
È possibile che questi temi assumano maggiore importanza man mano che le discussioni sulla prossima agenda del G7 si chiariranno nei prossimi mesi. mr