Aggiornamento Europa: rivolti all’interno?
Le notizie europee si concentrano sull’insediamento del nuovo Parlamento Europeo – che è più di destra rispetto al suo predecessore – e sulle nomine a capo delle istituzioni europee – in particolare la riconferma del Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Un nuovo Parlamento europeo più a destra
In seguito alle elezioni del 6 e 9 giugno, è emerso un nuovo equilibrio nel Parlamento europeo, che vede al primo posto i partiti di destra (PPE) e di estrema destra, le cui due formazioni principali hanno ora soppiantato i liberali di Rinnovare l’Europa e i Verdi come terzo e quarto gruppo per numero di eurodeputati.
Tuttavia, queste formazioni di estrema destra si piazzano dietro i tradizionali PPE (188) e Socialdemocratici (136), che rimangono i pesi massimi del Parlamento e mantengono la maggioranza assoluta in alleanza con i liberali di Rinnovare l’Europa e i Verdi/EFA.
Inoltre, si dividono tra i Conservatori e Riformisti Europei (78) guidati da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – atlantisti e liberali; i Patrioti per l’Europa (84) guidati dal Rassemblement National di Jordan Bardella – russofili e dirigisti; e il piccolo gruppo Europa delle Nazioni Sovrane (25) guidato dalla tedesca AFD – identitario e revisionista.
In termini pratici, tuttavia, potrebbero consentire al PPE di destra di emanciparsi dai suoi tradizionali alleati di centro e di sinistra per far approvare alcune leggi tradizionalmente sostenute dai partiti di destra, in particolare sulle questioni relative all’immigrazione o al ritmo della transizione energetica, dove potrebbero formarsi maggioranze ad hoc.
Il centro di gravità del Parlamento europeo si è quindi spostato a destra, il che favorirà naturalmente la diffusione di un’agenda sovranista e protezionista per l’Unione Europea.
Nuovi top jobs parziali alla guida dell’Europa
A seguito di queste elezioni, il 27 giugno si è tenuta una riunione del Consiglio europeo – composto dai capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri dell’Unione europea – per rinnovare il personale delle istituzioni europee, in particolare la Presidenza del Consiglio europeo e la Presidenza della Commissione europea.
Il PPE, grande vincitore delle elezioni e con 12 rappresentanti nel Consiglio Europeo, ha naturalmente fatto valere il suo vantaggio e ha proposto di riconfermare Ursula Von der Leyen a capo della Commissione Europea, mantenendo anche la presidenza del Parlamento Europeo per la prima metà del mandato nella persona di Roberta Metsola.
È stato quindi un socialdemocratico – arrivato secondo alle elezioni – a ricoprire la presidenza del Consiglio europeo. È stato nominato Antonio Costa, ex primo ministro del Portogallo (2015-2023), un socialdemocratico moderato. L’altra nomina importante è stata quella di Kaja Kallas, ex primo ministro estone, molto ostile a Putin, come nuovo rappresentante per la politica estera e vicepresidente della Commissione europea.
Resta il caso diUrsula Von Der Leyen, la cui nomina – come quella del suo collegio di commissari – ha dovuto passare attraverso le incudini del Parlamento europeo: proveniente dal PPE e formalmente sostenuta dai principali partiti centristi del Parlamento, è stata contestata per assumere questo ruolo ma è riuscita, a forza di negoziati, a raccogliere una maggioranza a suo favore durante il voto del 18 luglio 2024.
I primi elementi del programma della seconda Commissione UVDL
In questo contesto, il suo discorso elettorale, pronunciato poco prima del voto, mirava a trovare il più ampio comune denominatore, dalla sinistra ecologista alla destra, passando per il gruppo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che tuttavia ha finito per votare contro la riconferma di Ursula Von der Leyen.
Mentre non ha fatto alcun cenno al Green Deal, non ha fatto alcun annuncio che mirasse a una nuova ambizione e si è concentrata sulla politica di competitività dell’Unione Europea, senza annunciare un nuovo prestito per finanziare la nuova politica industriale pulita da lei invocata.
Anche sulla scena internazionale si è accontentato del minimo indispensabile: sostegno all’Ucraina, richiesta di cessate il fuoco a Gaza. Stati Uniti, Russia, Cina e Africa sono stati praticamente ignorati. L’unico annuncio originale è stato quello della creazione di un piano per il Mediterraneo, con un commissario europeo dedicato, ma il tema di fondo è sempre la seduzione della destra, dato che questo annuncio è stato fatto dal punto di vista dell’immigrazione.
Da qui al prossimo Consiglio europeo, che si terrà il 17 e 18 ottobre 2024, la macchina europea si dedicherà alla sua nuova organizzazione: il nuovo Presidente comporrà il nuovo Collegio dei Commissari, che sarà ascoltato dal Parlamento in autunno. Anche l’amministrazione sarà riorganizzata in base alle priorità menzionate e alla creazione di nuovi Commissari, in particolare per gli alloggi, l’allargamento, il Mediterraneo e la difesa.
Resta il fatto che in autunno le elezioni americane saranno al centro dell’attenzione. Da esse dipendono il futuro dell’Ucraina, la stabilità in Medio Oriente, le relazioni con la Cina e le regole del commercio internazionale. Tutte questioni cruciali per il futuro stesso del progetto europeo.
Marc Reverdin, Direttore, mr@reverdin.eu
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